In un contesto economico come quello attuale, caratterizzato dalla scarsità e precarietà del lavoro dipendente e dalla conseguente difficoltà di trovare il cosiddetto “posto fisso”, molte persone si avvicinano all’idea di lavorare per conto proprio chiedendosi quanto costa, come si apre e come si gestisce una Partita Iva.
Iniziamo innanzitutto dal capire praticamente che cos’è e di cosa stiamo parlando: la Partita Iva, in sostanza, non è altro che una serie di cifre che servono ad identificare in maniera univoca il contribuente: è costituita da 11 numeri, di cui i primi 7 identificano lo specifico contribuente, i successivi 3 servono a identificare il codice dell’Ufficio delle Entrate e l’ultimo ha carattere di controllo.
L’apertura della Partita Iva è il primo passo, quindi, per intraprendere un’attività professionale, un’attività d’impresa commerciale, artigiana o industriale sotto forma di ditta individuale o di società. In seguito i singoli casi.
Fiscalmente l’Iva (Imposta sul valore aggiunto) è l’imposta che si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi eseguite in Italia da tutti i titolari di Partita Iva e che di fatto paga il consumatore finale nelle percentuali attuali previste a seconda dei beni e servizi acquistati. Iniziamo con i sottolineare che il soggetto che inizia un’attività con Partita Iva non sostiene il costo dell’Iva sugli acquisti, nel senso che tale Iva viene da esso detratta da quella applicata sulle fatture di vendita. Solo il soggetto privato consumatore finale non svolgendo un’attività con Partita Iva non ha la possibilità di detrarre l’Iva pagata sull’acquisto.
Facciamo un esempio pratico per capire meglio: se vendo un articolo al prezzo imponibile di euro 100 devo aggiungere l’Iva del 22% pari ad euro 22 per un totale che mi pagherà il cliente di euro 122. Se non avessi acquisti questa Iva di euro 22 incassata dal cliente in più sull’importo imponibile della mia vendita, dovrei versarla all’Erario per intero. Partendo dal presupposto che, svolgendo un’attività commerciale o professionale, pago anche dell’Iva sugli acquisti, dovrò versare all’Erario soltanto la differenza tra l’Iva incassata dalle vendite e quella pagata sugli acquisti, cioè quella derivante dalla cosiddetta “liquidazione Iva periodica”, altrimenti resterò a “credito” di Iva nei confronti dell’Erario.
L’Iva quindi non è un costo per l’imprenditore ma una partita di giro e di compensazione dovrò, cioè, versare all’Erario soltanto la differenza positiva tra l’Iva che ho applicato e incassato sull’imponibile delle vendite fatte ai miei clienti meno l’Iva applicata sull’imponibile degli acquisti che ho effettuato e che sono inerenti la mia attività.
L’iter burocratico per l’apertura di una Partita Iva è differente in base al tipo di attività che si intende svolgere.
Come anticipato analizziamo le diverse attività caso per caso:
Attività libero professionale
Nel caso di attività professionale si ha un a procedura meno articolata: si procede all’apertura della Partita Iva presentando il modello di “Inizio Attività” all’Agenzia delle Entrate, modello AA9, e se non si svolge un’attività per la quale è prevista una forma di previdenza professionale obbligatoria, come ad esempio la Cassa Forense per gli avvocati o l’INPGI per i giornalisti, è necessario iscriversi alla Gestione Separata INPS. Una cosa che quasi tutti fanno fatica a comprendere è che il fattore determinante per non essere soggetto alla Gestione Separata INPS infatti è quello di avere l’obbligo di essere iscritti presso la propria cassa professionale. Prendendo ad esempio il caso dei Praticanti avvocato si rappresenta che, i praticanti semplici (non abilitati) non possono essere iscritti a Cassa Forense. L’eventuale attività svolta non ha natura “professionale”, non essendo riservata e subordinata all’iscrizione ad albi o registri. Quindi il reddito relativo è soggetto a contribuzione alla Gestione Separata INPS; i praticanti abilitati, invece, non hanno l’obbligo di iscrizione a Cassa Forense (indipendentemente dal reddito prodotto), ma ne hanno facoltà. Pertanto ne consegue che il reddito prodotto dal praticante è sempre soggetto a contribuzione INPS, essendo l’iscrizione alla Cassa Forense solo una facoltà. Resta in ogni caso salvo l’esercizio del diritto di riscatto della relativa anzianità in Cassa Forense ove ci si volesse iscrivere volontariamente.
Ditte individuali e società
Le ditte individuali e le società, invece, in aggiunta agli adempimenti sopra citati per i professionisti, sono tenute all’iscrizione presso il Registro delle Imprese, tenuto nelle Camere di Commercio.
In questi casi, quindi, bisognerà procedere, o autonomamente oppure affidandosi ad un intermediario Commercialista, a compilare l’apposito modello di inizio attività ai fini Iva e trasmetterlo all’Agenzia delle Entrate ed iscriversi all’INPS e se necessario alla Camera di Commercio.
Quanto costa tenere una Partita Iva?
Passando ad analizzare quelli che tutti temono di più i “costi” è doveroso rappresentare che la preponderante voce di spesa per un titolare di Partita Iva è rappresentata dai contributi fissi dovuti dagli iscritti alle Gestioni Artigiani e Commercianti INPS che si aggirano intorno ai 3.700 euro annuali ai quali si dovranno aggiungere quelli in percentuale sulla quota di reddito che supera i € 15.548,00. Ecco quali sono le aliquote ed i contributi fissi da versare, ad oggi:
Reddito minimo annuo | Aliquota | Contributo minimo annuo |
€ 15.548,00 | 24% | € 3.731,52 |
€ 15.548,00 | 25,72 % | € 3.998,95 (IVS 3.887,00) |
€ 15.548,00 | 32,72 % | € 5.087,31 (IVS 4.975,36) |
N.b.: per i contribuenti che hanno i requisiti per rientrare nel “Regime Forfettario” i contributi fissi (€ 3.731,52) sono ridotti ben del 35% (ad € 2.400 circa).
Liberi Professionisti | Aliquote |
Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie | 25,72% (25,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva) |
Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria | 24% |
Per coloro i quali, come abbiamo detto prima, sono tenuti all’iscrizione alla gestione separata INPS, per capire in che modo gli oneri contributivi incidono sul reddito da lavoro autonomo si devono applicare le aliquote seguenti al reddito imponibile:
Tassazione e imposte: Regime Forfettario
Per quanto riguarda le imposte, invece, il discorso cambia a seconda se si decide di avviare un’attività in forma individuale e beneficiare così delle agevolazioni relative al regime forfettario (vedi articolo Regime forfettario: cos’è, i requisiti per accedervi e cause di esclusione http://www.studiodrpalmieri.com/2016/06/22/regime-forfettario-2016-cose-i-requisiti-per-accedervi-e-cause-di-esclusione/ ) avendone i requisiti, oppure se iniziare un’attività aggregandosi in forma di società di persone (S.n.c. o S.a.s.) o di capitali (S.r.l. o S.p.a.).
Facendo riferimento all’ipotesi di attività svolta in forma individuale (libero professionista, artigiano, commerciante etc.) avendo i requisiti, si può beneficiare della tassazione agevolata offerta dal cosiddetto “Regime Forfettario” per il quale i costi non hanno rilevanza e la tassazione è ottenuta assoggettando una quota parte del reddito determinata dai “Coefficienti di redditività” ad un’imposta sostitutiva del 5%, per i primi 5 anni di attività, poi 15%.
I limiti di fatturato da rispettare, che negli anni nono stati innalzati, ed i coefficienti di redditività applicabili variano a seconda dell’attività svolta, così come si può vedere dalla tabella di seguito riportata:
Facciamo un esempio per rendere più pratica la comprensione: un commerciante al dettaglio che nell’anno consegue ricavi per € 25.000, sulla base di quanto previsto dalla Legge di stabilità 2016 la sua base imponibile sarà costituita dal 40% dei suoi ricavi (“Coefficiente di redditività”), quindi da € 10.000; a tale imponibile si applica l’imposta sostitutiva del 5% e si avrà, pertanto, una tassazione annuale pari ad € 500.
Tassazione ordinaria
Se parliamo invece di tassazione IRPEF ordinaria (quindi non rientrando nel Regime Forfettario) quest’ultima avviene in base agli scaglioni di seguito rappresentati:
Reddito imponibile | Aliquota | Imposta dovuta sui redditi intermedi (per scaglioni) compresi negli scaglioni |
fino a 15.000 euro | 23% | 23% del reddito |
da 15.001 fino a 28.000 euro | 27% | 3.450,00 + 27% sulla parte oltre i 15.000,00 euro |
da 28.001 fino a 55.000 euro | 38% | 6.960,00 + 38% sulla parte oltre i 28.000,00 euro |
da 55.001 fino a 75.000 euro | 41% | 17.220,00 + 41% sulla parte oltre i 55.000,00 euro |
oltre 75.000 euro | 43% | 25.420,00 + 43% sulla parte oltre i 75.000,00 euro |
Tassazione e imposte: Società
Lo stesso vale se si sceglie una entità giuridica come quella delle società di persone (S.n.c. e S.a.s. in quanto il reddito generato dalla società viene poi ripartito tra i soci e tassato secondo gli scaglioni di cui sopra.
Per le società di capitali (S.r.l. ed S.p.a.) invece la tassazione è fissa ed è pari al 24% dell’imponibile (in luogo del precedente 27,5%).
Al fine di avere un quadro completo di tutti gli impegni necessari, bisogna aggiungere le spese per l’eventuale iscrizione alla Camera di Commercio di competenza e quanto dovuto per la consulenza fiscale ed amministrativa e per tenuta delle scritture contabili che parte da un minimo di € 400 annuali per la gestione di una Partita Iva in regime forfettario ad un importo di € 1.800 per la gestione entry level di una società di capitali con un ridotto ciclo di fatturazione e complessità.
In definitiva si può affermare in maniera molto serena che iniziare una nuova attività oggi, in considerazione delle nuove ridotte aliquote e dei regimi fiscali agevolati risulta molto più conveniente che farlo rispetto a qualche anno fa ed è anche per questo che negli ultimi anni si è registrato un notevole incremento di aperture di nuove posizioni Iva.
A tal proposito lo Studio resta a completa disposizione per ulteriori chiarimenti o informazioni e per realizzare caso per caso una previsione approssimativa dei costi e quanto necessario per iniziare la tua attività.
Inoltre se decidi di aprire con noi la tua Partita Iva eviterai le spese di apertura.
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