Con l’avvento della fatturazione elettronica ed il cambio di modalità operative nella fatturazione non poteva mancare qualche furbetto che si ingegnasse per inventare una nuova truffa.
L’allarme è stato lanciato proprio in questi giorni in seguito a numerose segnalazioni di frodi ricevute dagli istituti di credito.
Come avviene il tutto?
In pratica, non so se anche voi avete questa abitudine, ma di solito tra gli elementi che fino ad oggi vengono inseriti in fattura, e quindi d’ora in poi anche nella fattura elettronica vi è l’Iban del soggetto che ha ceduto il bene o ha prestato il servizio (chi quindi ha emesso la fattura).
Questa prassi è usata commercialmente per semplificare la procedura di incasso, infatti la fattura, una volta che è stata debitamente compilata, viene inviata al cliente che esegue il pagamento alle coordinate bancarie indicate sul documento telematico. Senonché è proprio in questo momento che ignoti malintenzionati riescono a inserirsi, intercettando il trasferimento del file e modificandone il contenuto.
Il criminale sostituisce l’Iban del beneficiario della fattura con uno proprio; il cliente effettua il versamento dell’importo alle coordinate indicate in fattura ed i soldi vengono così dirottati su un altro conto corrente.
Esorto quindi, a tutti i miei clienti e lettori, a non inserire fino ad un nuovo aggiornamento in merito alla protezione dei file Xml l’Iban in fattura onde evitare spiacevoli disguidi con i clienti che si troveranno ad aver sì pagato ma su un c/c non intestato alla azienda fornitrice.
Cosa ancora più importante quindi, d’ora in avanti, nel momento in cui vi accingete finanziariamente a provvedere al pagamento di una fattura attingendo dalla stessa per l’Iban di contattare preventivamente il beneficiario per riscontrare la correttezza del codice indicato nel documento.
Rivolgendovi ad info@studiodrpalmieri.com saremo, come sempre, disponibili per eventuali ulteriori delucidazioni.
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