In un mercato del lavoro sempre più dinamico, dove le tecnologie emergenti e la sostenibilità stanno ridefinendo le priorità aziendali, il successo non si misura più solo in termini di profitti, ma anche nella capacità di adattarsi e innovare.
A tale principio fa riferimento il Fondo Nuove Competenze (FNC), che anche per il 2025 punta a finanziare percorsi formativi in ambiti strategici come la digitalizzazione, la sostenibilità ambientale e l’innovazione settoriale, coprendo non solo i costi salariali, ma anche i contributi previdenziali e assistenziali per le ore destinate alla formazione.
Questa misura, concepita inizialmente per rispondere all’emergenza economica causata dalla pandemia, ha permesso a molte aziende di mantenere la produttività e al contempo di aggiornare le competenze dei propri lavoratori.
Non si tratta solo di formazione, ma di costruire basi solide per il futuro. Preparare i propri dipendenti significa migliorare la competitività dell’azienda, garantendo al contempo una crescita professionale che li renda protagonisti attivi del cambiamento.
In questo articolo analizzeremo le principali novità del Fondo Nuove Competenze per il 2025, scoprendo come le imprese possono accedere a questo prezioso strumento e sfruttarlo per ottenere un vantaggio competitivo duraturo.
- COS’È IL FONDO NUOVE COMPETENZE E PERCHÉ RISULTA RILEVANTE NEL 2025
Il FNC è un programma cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo e dal Programma Operativo Nazionale – Sistemi di Politiche Attive per l’Occupazione (PON SPAO), per supportare le aziende che vogliono investire nella formazione del proprio personale.
Con la Legge di Bilancio 2025, il Fondo introduce alcune novità significative che lo rendono ancora più strategico.
In particolare, tra le novità in cantiere, compaiono:
- la possibilità di estendere la formazione anche al personale non ancora assunto;
- introduzione dei voucher formativi, che permettono alle aziende di accedere facilmente ai percorsi di formazione tramite enti accreditati;
- ampliamento delle aree di formazione, tra cui ambiti formativi legati alle soft skills, e corsi tecnici legati a settori emergenti;
- flessibilità nell’utilizzo dei fondi, in relazione a durata e modalità di erogazione dei corsi.
- CHI PUÒ ACCEDERE AL FONDO?
Possono presentare domanda tutte le imprese, indipendentemente dalla dimensione e dal settore di attività, purché:
- stipulino un accordo collettivo con le rappresentanze sindacali,;
- siano in regola sotto il profilo contributivo, fiscale e assistenziale;
- non si trovino in condizione di liquidazione, fallimento, cessazione di attività, concordato preventivo o in procedimenti finalizzati alla dichiarazione di una di tali situazioni;
- in caso di accertamento di un debito in capo all’azienda nei confronti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS), si provveda al pagamento delle somme dovute.
- OGGETTO DEL CONTRIBUTO
I contributi includono la retribuzione oraria e i relativi oneri previdenziali e assistenziali. In particolare il fondo rimborsa:
- il 60% della retribuzione oraria del dipendente;
- il 100% nel caso di disoccupati da almeno 12 mesi, assunti successivamente alla data di pubblicazione del decreto interministeriale del 10/10/2024 e prima dell’avvio della formazione;
- il 100% nel caso di lavoratori assunti con contratto di apprendistato di terzo livello;
- contributi previdenziali e assistenziali, inclusa la parte a carico del lavoratore, al netto di eventuali sgravi;
- accordi di riduzione dell’orario: nel caso in cui l’azienda abbia stipulato un accordo che preveda una riduzione dell’orario di lavoro (con parità di retribuzione), il Fondo coprirà integralmente la retribuzione oraria per le ore di formazione.
- TERMINI E MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELL’ISTANZA DI AMMISSIONE A CONTRIBUTO
Per partecipare all’avviso, bisogna preventivamente registrarsi sul portale MyANPAL a partire dal 9 dicembre 2024.
Sarà possibile presentare istanze di ammissione a contributo dal 10 febbraio 2025 fino al 10 aprile 2025.
- VANTAGGI PER LE AZIENDE
Accedere al FNC offre una serie di benefici concreti che vanno oltre il semplice rimborso dei costi, rendendolo un elemento chiave per la competitività e la sostenibilità aziendale.
In primo luogo, permette di:
- ridurre l’impatto economico delle attività di formazione;
- liberare risorse finanziarie da destinare ad altri investimenti aziendali;
- innovare i processi interni e aumentare l’efficienza;
- rispondere alle nuove richieste di clienti e mercati;
- anticipare i cambiamenti tecnologici e normativi.
In secondo luogo, accresce le competenze dei lavoratori, generando un impatto positivo sulla loro motivazione e sull’engagement. Un dipendente che si sente valorizzato e formato:
- risulta maggiormente produttivo e proattivo;
- contribuisce al miglioramento del clima aziendale;
- è più propenso a rimanere nell’organizzazione, riducendo i costi legati al turnover.
Infine, la partecipazione al Fondo Nuove competenze può giovare al rafforzamento della reputazione aziendale, risultando una dichiarazione di impegno verso l’innovazione e il benessere dei dipendenti.
Tutto questo può tradursi in:
- maggiore attrattività dell’azienda per talenti e partner commerciali;
- un miglioramento della reputazione aziendale, sia a livello locale che nazionale;
- un allineamento con gli standard europei in termini di sostenibilità e digitalizzazione.
In sintesi, i benefici non si limitano al risparmio economico, ma includono un aumento della produttività, una maggiore soddisfazione dei lavoratori e un rafforzamento dell’immagine aziendale.
Per sfruttare al massimo questa opportunità, è fondamentale agire con tempestività e precisione: la pianificazione, la stipula dell’accordo sindacale e la presentazione della domanda richiedono attenzione ai dettagli e il rispetto delle scadenze previste dai bandi.
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Articolo a cura di
Dott. Kristian Russo
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